Stoccolma: attentato aprile 2017

Stoccolma, un camion contro la folla. Morti e feriti. Il primo ministro svedese: “E’ un attentato”. La polizia ha arrestato un uomo, non è l’autista. Cronaca di MONICA PEROSINO, DANIELA LANNI, FULVIO CERUTTI pubblicata su LaStampa il 7 aprile 2017


La Svezia è stata teatro di un terribile attacco che riporta alla mente i fatti di Londra, Berlino e Nizza. Almeno 4 morti (5 per i giornali locali) e quindici feriti è il bilancio provvisorio dell’attentato terroristico che nel primo pomeriggio (14.53 ora italiana) ha sconvolto il centro di Stoccolma. Un camion è piombato sulla folla lungo la via pedonale Drottninggatan, una delle principali strade commerciali della capitale svedese, finendo la sua corsa contro le vetrine di un negozio. L’uomo alla guida dell’autocarro, che indossava un passamontagna, è fuggito. Subito dopo è iniziata una sparatoria vicino al commerciale Ahlens City in Fridhemsplan, una delle più grandi catene commerciali della città. Nelle vicinanze c’è una scuola, la “Mickes”, all’interno ci sono maestre e bambini a cui è stato vietato di uscire. La polizia ha diffuso un’allerta per chiedere cittadini di evitare il centro perché sono riecheggiati anche colpi di arma da fuoco in altre zone. Serrati cinema e teatri, molta gente è rimasta per ore chiusa nei negozi e poi, a metà pomeriggio, decine di migliaia di persone hanno cominciato ad avviarsi verso casa.

IL PRIMO MINISTRO: È UN ATTENTATO TERRORISTICO
Sempre su richiesta della polizia è stata evacuata la stazione centrale di Stoccolma e sono stati fermati tutti i treni in partenza e in arrivo; chiusa anche la metropolitana. Per precauzione le sedi del parlamento, del governo e il palazzo reale sono stati tutti circondati. Il primo ministro svedese Stefan Lofven ha detto: «La Svezia è stata attaccata e tutto fa supporre un attentato terroristico». È stata invece smentita dalla polizia la notizia dell’arresto di una persona. In precedenza del fermo aveva parlato anche il premier. Non solo. Anche foto e video mostrano un uomo a terra, immobilizzato e circondato dagli agenti.

LA POLIZIA HA ARRESTATO UN UOMO
La polizia svedese conferma l’arresto di una persona che potrebbe avere legami con l’attacco di oggi. Sarebbe la persona con il cappuccio verde di cui erano state diffuse alcune immagini: un uomo di origini apparentemente straniere, segnalato da un cittadino di Märsta, un sobborgo alle porte di Stoccolma, per «comportamenti sospetti». L’uomo sarebbe un 39enne con «simpatie per l’Iisis». La persona fermata non è l’autista del camion piombato sulla folla. Lo precisa la polizia svedese dopo che alcuni media locali in precedenza avevano riferito che la persona fermata aveva confessato di essere il terrorista alla guida del mezzo. Poche ore prima aveva diffuso una fotografia di un uomo con un cappuccio verde.

IL FURTO DEL CAMION
Dalle indagini è emerso che il camion è stato rubato in mattinata , da una persona che indossava il passamontagna, durante il giro di consegne nei ristoranti della città. Distribuiva birra per conto della società Spendrups. «È uno dei nostri veicoli per la distribuzione. Durante una consegna al ristorante Caliente, qualcuno è saltato nella cabina di guida e ha messo in moto mentre l’autista stava scaricando», ha riferito un portavoce della società citato sui media svedesi. L’autista del camion ha cercato di fermare l’aggressore. Lo riferisce la radio svedese, aggiungendo che l’uomo è stato investito ma non è grave.

LE TESTIMONIANZE
Il tragitto tra Kungsgatan e Olof Palme Street è coperto di vetri rotti, segni di pneumatico lasciati dal mezzo pesante. I corpi delle vittime sono stati coperti con sacchi per la spazzatura. «Ero terrorizzata, è stato tremendo. Ho visto una donna che aveva perso le gambe. Potevo essere io» ha raccontato Nasrin alla televisione svedese. Esule siriana, arrivata in Svezia una decina di anni fa è sotto choc. Era vicino al luogo dell’attentato: «Ha travolto tutto lungo il percorso. All’inizio abbiamo pensato che fosse un’esplosione tanto era forte il rumore. Quando siamo usciti era tutto in frantumi».
«Ha falciato otto persone e ho visto quattro corpi un po’ più lontano»: è una delle altre drammatiche testimonianze raccolte dai media svedesi dell’attacco di questo pomeriggio che ha precipitato Stoccolma nel terrore. A parlare è un uomo che ha visto il grosso camion puntare a grande velocità contro il centro commerciale: «Una donna con un bimbo era come se fosse completamente paralizzata ed è rimasta immobile. L’ho afferrata insieme a un’altra donna e ci siamo buttati in una vicina tromba delle scale», ha raccontato il testimone ai microfoni dell’emittente svedese Svt.

IL PRECEDENTE
La zona in cui il camion ha falciato la folla nel pieno centro di Stoccolma è la stessa che l’11 dicembre 2010 è stata teatro di un duplice attentato con autobomba, in quello che all’epoca era il primo attentato suicida nei paesi scandinavi. L’attacco ferì due passanti.

Facebook ha attivato la funzione “safety check” per le persone che si trovano a Stoccolma e vogliono far sapere ad amici e contatti che stanno bene. Il social network aveva attivato questo strumento in caso di catastrofi come lo Tsunami in Giappone nel 2011 e gli attacchi terroristici di Parigi, Bruxelles, Monaco.

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